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BENESSERE ANIMALE: I risultati della PAC 2014-2020

Redazione ASCHENAZIA • mag 20, 2022

STUDIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA SU BENESSERE ANIMALE

Quanto ha effettivamente inciso la Politica Agricola Comune (PAC) sulle prassi di benessere animale e sulla riduzione degli antimicrobici?

Uno 
studio pubblicato l'11 maggio dalla Commissione Europea ha valutato il periodo 2014-2020, con lo scopo di mettere in luce i risultati conseguiti e di potenziarli nel prossimo quinquennio PAC 2023-2027. Infatti, il miglioramento del benessere degli animali e la lotta alla resistenza antimicrobica ricadono nei 10 obiettivi della nuova PAC, sotto il capitolo "rispondere alle richieste della società in materia di alimentazione e salute". Lo studio si basa sulle informazioni raccolte da 11 case study in tutta l'Unione.

Il contributo delle consulenze aziendali
Per la Commissione Europea, la condizionalità inserita nei piani di sviluppo rurale "è stata efficace nell'influenzare le pratiche degli allevatori, aumentando la consapevolezza attraverso servizi di consulenza, impegni e formazione". Le consulenze aziendali restano un driver raccomandato anche nella futura PAC, purché accompagnate da semplificazioni. L'applicazione delle misure di condizionalità ha infatti incontrato diffidenze diffuse nella UE derivanti dalla loro complessità.


Cosa manca
 In sintesi, gli strumenti della PAC si sono rivelati più efficaci quando sono stati combinati fra loro i seguenti fattori:
 

  • investimenti in migliori condizioni di detenzione strutturale degli animali
  • alimentazione animale
  • gestione della salute animale.


Per il futuro, la Commissione punta allo sviluppo di una metodologia comune dell'UE per documentare le migliori pratiche in materia di benessere degli animali in allevamento, con tanto di obiettivi identificati. La Commissione lamenta infatti difficoltà a valutare l'effettiva efficacia degli strumenti della PAC "poiché mancano indicatori per documentare i progressi compiuti".

Raccomandazioni PAC 2023-2027
La Commissione suggerisce agli Stati Membri alcune azioni:
 

  • disporre di una panoramica nazionale completa del numero di animali interessati dagli interventi di benessere;
  • raccogliere dati distinti tra i diversi settori interessati (bovini, ovini/caprini, suini, pollame, conigli, ecc.);
  • basarsi sul numero di animali anziché sul numero di capi di bestiame;
  • incoraggiare i servizi di consulenza "in quanto si sono dimostrati efficaci nell'aumentare le conoscenze tecniche degli allevatori sulle migliori pratiche in materia di benessere degli animali".


Fonte: CSQA Maggio 2022


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