PARITÀ DI GENERE: UN VALORE PER TUTTI
LA UNI/PDR 125:2022

La UNI/PdR 125:2022 definisce le linee guida sul Sistema di Gestione per la Parità di Genere; prevede la misura, la
rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere nelle organizzazioni con l’obiettivo di colmare i gap attualmente esistenti nonché incorporare il nuovo paradigma relativo alla parità di genere nel DNA delle organizzazioni e produrre un cambiamento sostenibile e durevole nel tempo.
La UNI/PdR è pensata come riferimento per una certificazione di parte terza.
La UNI/PdR 125:2022 individua 6 Aree di indicatori (KPI) attinenti alle differenti variabili che possono contraddistinguere
un’organizzazione inclusiva.
Ogni Area è contraddistinta da un peso % (fatto 100 il totale del peso delle differenti Aree) che contribuisce alla misurazione del livello as-is dell’organizzazione e rispetto al quale sono misurati gli stati di avanzamento costanti nel tempo.
Ogni singolo indicatore è associato ad un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’Area di appartenenza.
È previsto il raggiungimento di uno score minimo di sintesi complessivo, che determina l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione, pari al 60%.
L’IMPORTANZA DELL’AUTOVALUTAZIONE
Per comprendere se si è pronti ad affrontare l’audit di certificazione, è opportuno condurre un’autovalutazione sulla base dei requisiti e degli indicatori della UNI/PdR 125:2022.
- a. Raggiungo il 60% dei punti? Sì e mi sento pronto > pianifico audit di certificazione
- b. Raggiungo il 60% dei punti? Non sono sicuro > posso scegliere di pianificare un pre-audit con l’Organismo di certificazione (una sorta di prova generale dell’audit)
- c. Raggiungo il 60% dei punti? No > pianifico e attuo azioni di miglioramento per arrivare almeno al 60%.
BENEFICI
Per l’anno 2024, alle aziende private che siano in possesso della certificazione della Parità di Genere è concesso, nel limite di 50 milioni di Euro, un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.
L’esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 Euro annui per ciascuna azienda, riparametrato e applicato su base mensile.
Alle aziende private che, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, siano in possesso della certificazione sulla Parità di Genere è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
Le stazioni appaltanti prevedono, nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, specifiche clausole dirette all’inserimento, come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premiali, la parità di genere e l’assunzione di giovani, con età inferiore a trentasei anni, e donne.
Le misure premiali possono prevedere l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo all’offerente o al candidato che:
• utilizzi o si impegni a utilizzare specifici strumenti di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro per i propri dipendenti.
• abbia, nell’ultimo triennio, rispettato i principi della parità di genere e adottato specifiche misure a tal fine, anche tenendo conto del rapporto tra uomini e donne nelle assunzioni, nei livelli retributivi e nel conferimento di incarichi apicali.
I contratti di appalto prevedono l’applicazione di penali per l’inadempimento dell’appaltatore agli obblighi in questione, commisurate alla gravità della violazione e proporzionali rispetto all’importo del contratto o alle prestazioni del contratto, nel rispetto dell’importo complessivo, o l’esclusione dalla gara.
Vi è inoltre il beneficio di una riduzione della garanzia fideiussoria, prevista dal Codice degli appalti. Nei contratti di servizi e forniture, l’importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo è ridotto del 30 per cento, non cumulabile con le
riduzioni di cui ai periodi precedenti, per gli operatori economici in possesso del rating di legalità e rating di impresa o della attestazione del modello organizzativo,
ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001 o in possesso di certificazione della parità di genere di cui all’art. 46 bis del (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna) D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198.