UNI ha pubblicato la nuova UNI/TR 11821 “Raccolta ed analisi di buone pratiche di economia circolare”.
Questo rapporto tecnico contiene un’analisi di buone pratiche di economia circolare di organizzazioni italiane. Le buone pratiche sono suddivise in macro-aree di applicazione sulle quali sono state analizzate le performance e gli impatti delle organizzazioni selezionate (ad esempio: prodotto come servizio, estensione ciclo di vita del prodotto, utilizzo dei sottoprodotti). Il documento tratta anche dei miglioramenti quantitativi e qualitativi attesi e della replicabilità.
Il documento si basa su un’ampia prospettiva di valutazione di efficacia della buona pratica, includendo aspetti differenziati sotto cui esaminare i casi presentati e le organizzazioni proponenti. Tali criteri hanno riguardato, tra gli altri, aspetti come l’innovatività in termini organizzativi e di business delle soluzioni, il livello tecnologico, la loro magnitudo, la loro replicabilità oltre alla loro ricaduta ambientale e sociale.
Accanto a tale sistema di valutazione si sono inoltre associate valutazioni di congruenza con i principi dell’economia circolare, nell’ottica del life-cycle thinking.
Il documento vuole quindi rappresentare un elemento di indirizzo nella identificazione di strade attuative e di criticità nell’implementazione dell’economia circolare da parte delle organizzazioni identificando modalità correnti, possibili approcci da replicare nello stesso o in altri settori e infine barriere all’implementazione.
Il rapporto tecnico fornisce:
Al suo interno è riportata la UNl/TS 11820 “Misurazione della circolarità – Metodi ed indicatori per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni” come riferimento normativo, dalla quale si riprendono tutti i termini tecnici, i principi e i concetti fondamentali.
L’economia circolare è un approccio sistemico e collaborativo che coinvolge gli stakeholder secondo l’approccio a quadrupla elica: pubblica amministrazione, imprese, terzo settore, società civile.
Con la pubblicazione della specifica tecnica, ha spiegato Claudio Perissinotti Bisoni, Technical Project Manager UNI, sarà possibile per UNI avviare un’opera di diffusione della norma, affinché la circolarità possa uscire dal recinto della buona volontà delle singole realtà e farsi sistema, attraverso la definizione di una serie precisa di indicatori, supportati da alcuni esempi di calcolo della circolarità che risultano un utile vademecum.
Lo standard della norma UNI/TS 11820 si basa su un’ampia prospettiva di circolarità – inclusi gli approcci complementari come life cycle thinking, material flow analysis, resource value maintenance e value recovery – e prevede la compilazione di 71 indicatori totali, di cui almeno 33 indicatori per le organizzazioni di prodotti e 27 per quelle di servizi.
Da ciò, attraverso una serie di calcoli, si ottiene un risultato di circolarità, che viene restituito sotto forma di valore numerico percentuale, utile dunque ad attestare il livello di circolarità di un’organizzazione. Una volta calcolato tale livello, ciascuna organizzazione può valutare la conformità del livello raggiunto, rispetto a quanto previsto dalla specifica tecnica, mediante un’attività di valutazione che si divide in:
Fonte: https://www.uni.com/
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