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Piano strategico nazionale - Quale sarà la P.A.C. del futuro?

Redazione ASCHENAZIA • giu 16, 2021

Politica Agricole Comune (P.A.C.)... Si cambia registro!

Per la futura politica agricola la Commissione europea ha introdotto un nuovo modello di attuazione che prevede l’elaborazione, da parte di ciascuno Stato membro, di un Piano Strategico Nazionale (PSN).


Le azioni stabilite a livello nazionale dovranno concorrere al raggiungimento di 9 obiettivi specifici ed un obiettivo trasversale, attraverso la programmazione e l’attuazione degli interventi previsti in entrambi i pilastri della Pac (finanziati da Feaga e Feasr).


In un quadro normativo non ancora definito e consolidato, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), in collaborazione con Regioni e Province autonome - e il supporto della Rete Rurale Nazionale - ha avviato le attività necessarie per la redazione del futuro PSN acquisendo tutti gli elementi utili attraverso analisi tecniche e partecipative.


Le priorità strategiche

In preparazione del Tavolo di Partenariato è stato condiviso con le parti istituzionali, economiche e sociali il documento “Verso la Strategia Nazionale per un sistema agricolo, alimentare e forestale sostenibile e inclusivo”.


Il documento, redatto dalla Rete Rurale Nazionale, individua sei ambiti tematici prioritari:

  1. potenziare la competitività del sistema in ottica sostenibile;
  2. migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi;
  3. rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali;
  4. promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità e la sicurezza sui posti di lavoro;
  5. rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni;
  6. efficientare il sistema di governance.


L’ambizione del documento è quella di offrire una cornice a cui fare riferimento per la costruzione di qualunque documento di programmazione che interessi il settore agricolo, alimentare e forestale e le aree rurali, ma anche per utilizzare in forma integrata e complementare tutte le risorse finanziarie disponibili (PAC, PNRR, Politica di coesione, Fondo sviluppo e coesione, altre politiche nazionali e regionali).


Le prossime tappe

I prossimi passaggi saranno di natura sia tecnica che partecipativa e porteranno alla definizione dei contenuti del PSN italiano. Più in particolare la prossima fase, consolidata l’identificazione e le priorità delle esigenze, supporterà la definizione della strategia di intervento definendo il quadro delle azioni che si intende attivare e la loro descrizione tecnica (le cosiddette schede di misura). Il passo successivo sarà la costruzione dei valori target di riferimento per ogni obiettivo specifico del PSN. Dal punto di vista della partecipazione del partenariato, si sta aprendo un’intensa fase di dialogo e confronto, anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro nei quali Mipaaf, Crea, Ismea, Regioni e Province Autonome saranno chiamate a definire gli elementi costitutivi delle strategie della futura Pac.


Quali misure finanziare?

Il comparto primario è chiamato a investire sulla sostenibilità e inclusione dei processi produttivi. Tale investimento deve garantire la vitalità e la resilienza economica e sociale dei sistemi agricoli e forestali e delle aree rurali e deve tener conto del ruolo che l’agricoltura ha o può potenziare nella produzione di esternalità positive e beni pubblici essenziali per il benessere umano. Le riflessioni proposte dalla Rete Rurale nazionale saranno oggetto discussione con il partenariato, sia per individuare le esigenze di intervento, sia per definire le misure più opportune da finanziare.


Le scelte riguardano:

  • l’architettura del primo pilastro dove i temi più discussi riguardano le modalità di erogazione degli aiuti diretti e i possibili eco-schemi da attivare, la cui combinazione dovrà garantire la resilienza delle aziende, l’equità nella loro distribuzione e impegni ambientali efficaci;
  • l’equilibrio tra eco-schemi nel primo pilastro e interventi agro-climatico ambientali nel secondo;
  • le scelte settoriali tra interventi finanziabili con le OCM, quelli in capo allo sviluppo rurale e non ultima l’opportunità di prevedere alcuni aiuti accoppiati;
  • il dettaglio territoriale degli interventi connessi allo sviluppo rurale condizionato da quanto sarà definito dai Regolamenti ancora in discussione;
  • le sfide della digitalizzazione, che necessitano di un sistema coerente di interventi non tutti finanziabili con la Pac, ma anche di nuovi modelli organizzativi delle imprese;
  • la definizione di un appropriato quadro di governance che risponda alla gestione unica nazionale richiesta dalla nuova Pac, ma che tenga conto anche dell’organizzazione istituzionale del Paese che prevede la gestione delle competenze agricole in capo alle Regioni.


In generale, comunque, è necessario prendere atto che ci si muove in un contesto di risorse non illimitate e che sarà necessario individuare e finanziare interventi capaci di conseguire più obiettivi, favorire l’efficacia degli interventi attraverso forme di integrazione e concentrazione a livello settoriale o territoriale, migliorare la capacità di accesso ai finanziamenti attraverso una maggiore attività di comunicazione delle opportunità esistenti e supportando la capacità di progettazione dei potenziali beneficiari.


Fonte: Terra & Vita, Giugno 2021

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